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In base al nuovo codice degli contratti pubblici approvato con decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, il dies a quo del termine di 30 giorni per l’impugnazione degli atti di gara, coincide con quello in cui l’interessato acquisisce, o è messo in grado di acquisire, piena conoscenza degli atti che lo ledono e, pertanto, tale termine non può iniziare a decorrere se non dalla ostensione della documentazione oggetto dell’istanza di accesso. Tale normativa persegue l’obiettivo di evitare i c.d. ricorsi “al buio” e si pone in linea con l’orientamento espresso in materia dalla Corte di giustizia dell’Unione europea secondo cui, ai fini della decorrenza del termine di impugnazione, viene in rilievo non la mera percezione della intervenuta adozione del provvedimento e della sua portata lesiva per gli interessi del ricorrente, ma anche la conoscenza delle ragioni della sua eventuale illegittimità, da sottoporre all’attenzione del giudice con la relativa richiesta di caducazione (Cons. Stato, 18 ottobre 2024, n. 8352)

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Ultimo aggiornamento: 26-02-2025, 12:42